Current Approaches to the Study of Religion

Aims, Methods, and Theories of Research

McCutcheon, Russell T. (ed.), Berlin: De Gruyter, 2017

Description

Though in existence in Europe since the late 19th century, the study of religion began in earnest in North American only in the early to mid-1960s. A divergent field-evidence of long standing theoretical controversies that continue to this day-what was once known as Comparative Religion today goes by a wide variety of names, from Religious Studies and the Science of Religion to what some now name Critical Religion Studies. Trying to manage this diversity and present the impression of a coherent field, Jacques Waardenburg published an authoritative anthology a generation ago, which tracked the field’s key theoretical and methodological debates, from F. Max Muller to the 1950s. But a generation or more has passed since that volume and it is time for a follow-up that begins where Waardenburg left off. This anthology collects together works by the key scholars who have contributed to the study of religion over the past sixty years-representing a wide variety of theoretical and methodological innovations, from feminist and material religion studies to discourse theory and the cognitive science of religion.

(Text from the publisher)

Link

https://www.degruyter.com/document/doi/10.1515/9783110473599/html

Roma, la città degli dèi

La capitale dell’Impero come laboratorio religioso

Corinne Bonnet, Ennio Sanzi, Roma: Carocci, 2018

Descrizione

All’Vrbs, Orbis per vocazione, conducono tutte le vie attraverso le quali usi e costumi “stranieri”, in particolare i culti, giungono nella capitale dell’Impero e la trasformano. Non sempre in un clima idilliaco e indolore, Roma caput mundi vede tradizioni, usanze e norme spesso di portata ancestrale coabitare assieme a externae superstitiones; il “naturale” risultato è la messa in opera di un compromesso creativo, capace di garantire tanto distinzione e prestigio quanto legami e certezze, e comunque la pax deorum che regge la “fatale” missione di Roma. Attraverso i vari racconti che compongono il libro – storie di gente, potere, spazi, immagini e simboli più o meno condivisi – si dà corpo e complessità a Roma, autentico laboratorio multiculturale, dalla fine della Res publica fino ai cambiamenti epocali del IV secolo.

(Testo de la casa editrice)

Indice

Introduzione

«Il laboratorio comune della terra» di Corinne Bonnet e Ennio Sanzi

 Parte prima

Vettori e attori di culto

  1. Su alcuni fedeli della Mater Magna di Françoise Van Haeperen

Il gallo Genucio, né uomo né donna/Il dendroforo Poblicio Ilaro, mercante di perle/Conclusioni

  1. Marco Volusio: un magistrato in fuga travestito da Anubis di Laurent Bricault e Valentino Gasparini

La fuga di Marco Volusio nel 43 a.C./Il contesto storico del racconto di Valerio Massimo/La fuga di Domiziano nel 69 d.C./Intrighi amorosi nel tempio di Iside sotto il regno di Tiberio/Conclusioni

  1. Plotino a Roma tra politica, religione e filosofia di Riccardo Chiaradonna

Plotino nella Roma del III secolo/La polemica antignostica/L’atteggiamento verso la politica e la religione

  1. Vettio Agorio Pretestato: aristocrazia romana, “culti orientali” e cristianesimo di Francesco Massa

Una vita esemplare alla “fine del paganesimo”/L’aristocrazia romana del iv secolo tra pagani e cristiani/Il cumulo delle cariche religiose/Una vita di coppia tra pietà, iniziazioni e immortalità/La carriera di Pretestato come specchio della religione tradizionale romana

  1. Iuppiter Dolichenus e i militari tra Celio ed Esquilino di Ennio Sanzi

Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus: un dio “orientale”/La devozione “militare” dolichena sul Celio/La devozione “militare” dolichena sull’Esquilino

Parte seconda

Culti stranieri e orientamento politico

  1. La frigia Cybele e le Guerre puniche di Valentina D’Alessio

Il contesto storico-politico/Il ruolo della divinazione/L’ideologia del trasferimento/L’assetto del culto

  1. Anubis: principato e poesia a Roma di Ennio Sanzi

Ovidio e i poeti “contemporanei”/Teletusa, Isis e Anubis latrator/Cleopatra, Isis e Anubis latrator/Properzio e la devozione isiaca/Virgilio, Properzio, Ovidio: a ognuno il suo Anubis latrator

  1. I Flavi, Roma e il culto di Isis di Laurent Bricault e Valentino Gasparini

Vespasiano: un esempio di Realpolitik/La politica religiosa di Vespasiano, aspirante imperatore/La politica religiosa degli eredi di Vespasiano, Tito e Domiziano

  1. Un dio siriano alla corte di Giulia Domna e di Elagabalo di Nicole Belayche

Le principesse dei Severi, ovvero delle siriane sul Palatino/Combinare l’Impero di Roma e il sacerdozio di un dio straniero?/Heliogabalus, dio di Emesa che domina sul Tevere/«Secondo il rito del suo paese d’origine»/«Che a Roma non fosse venerato altro dio al di fuori di Heliogabalus»/Quando l’identità è nel costume/Alessandro Severo: l’imperatore che rifiutò di passare per un siriano

  1. Costantino, Pietro e la trasformazione di Roma di Lorenzo Bianchi

La conversione di Costantino/Nuovi riferimenti topografici e primo sviluppo della città cristiana/Pietro, nuovo fulcro di Roma cristiana/Costantino e Pietro

Parte terza

Coabitazioni cultuali

  1. Templi, associazioni e sacerdozi di Jörg Rüpke

Introduzione/“Infrastrutture” religiose?/Associazioni/Collegisacerdotali/Conclusioni

  1. Ostia: un microcosmo religioso di Françoise Van Haeperen

Divinità ancestrali e divinità straniere nei santuari pubblici di Ostia/Divinità ancestrali e divinità straniere nei luoghi di culto delle associazioni

  1. Incontri e coabitazioni nel santuario di Iuppiter Dolichenus sull’Aventino di Ennio Sanzi

Il Dolocenum sull’Aventino: residenza di divinità grecoromane e “orientali”/Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus e le divinità tradizionali/Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus e le divinità “orientali”

  1. Gli dèi di Palmira nel cuore di Roma di Corinne Bonnet

Palmira, città cosmopolita, crocevia di scambi/Un altare bilingue dedicato a Malakbêl/Chi è Malakbêl?/A Roma, fra Testaccio e Gianicolo/Conclusioni

  1. Divinità romane e “orientali” sul Gianicolo di Nicole Belayche

L’installazione topografica degli orientali a Roma/La coabitazione tra divinità romane e dèi venuti dall’Oriente/Un devoto di esemplare integrazione: Marco Antonio Gaionas/L’evoluzione del santuario nel iv secolo: un “serapeo”/Conclusioni

  1. Da Tanit cartaginese alla Dea Caelestis sul Campidoglio di Claudia Santi

Premessa/Tanit a Cartagine/Tanit a Roma/Da Tanit alla Dea Caelestis

Parte quarta

Immagini e simboli

  1. La tauroctonia mitriacadi Francesca Prescendi

Il culto di Mithra nell’Impero romano/Tauroctonia e sacrificio/La tauroctonia nella mitologia di Mithra/Il culto di Mithra/Conclusioni

  1. Lamine votive e triangoli dolichenidi Ennio Sanzi

Le divinità tradizionali, gli imperatori divinizzati, il mos maiorum e Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus/Iuppiter Optimus Maximus, Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus e le lamine votive/I triangoli votivi: un compendio di teologia dolichena

  1. Un obelisco per Antinoodi Laurent Bricault e Valentino Gasparini

Vita, morte e divinizzazione di Antinoo/Il culto di Antinoo fuori dall’Egitto/La tomba di Antinoo

Parte quinta

Magia ed esotismo

  1. Lo sguardo di Roma sull’Oriente di Nicole Belayche

L’Oriente non è una nozione geografica/Un Oriente popolato da “barbari” e da “popoli di buona reputazione”/Riflessi identitari di fronte all’immigrazione a ovest delle popolazioni orientali/I tratti presunti di un’“identità orientale”/Il caso degli Egiziani e degli Ebrei/Conclusioni

  1. Lo sguardo cristiano sui “culti orientali” di Francesco Massa

Minucio Felice: nemici diversi ma uguali accuse/Firmico Materno: l’origine diabolica dei “culti orientali”/Due poemi cristiani: ridere dell’aristocrazia romana e dei suoi culti/L’immaginario cristiano e la moderna storia degli studi

  1. Magia contro mos maiorum: una sfida “senza storia” di Ennio Sanzi

Un rito magico va a vuoto/Augustales, Flaviales et ordo decurionum/Iuppiter Optimus Maximus e il tempio sul Campidoglio/Il legame indissolubile tra Iuppiter Optimus Maximus e l’Vrbs: il funus gentilicium, la toga virilis e il triumphus/Iuppiter Vindex/Magia contro mos maiorum: «Il sugo di tutta la storia»

  1. Divinità romane e straniere nelle gemme e nei papiri magici di Attilio Mastrocinque

Il dio solare/La dea lunare/Il dio della notte e dei morti/Il dio a forma di uccello/Immagini geroglifiche del potere divino/Conclusioni

Conclusioni. «Attraverso i secoli mille strade portano gli uomini a Roma» di Corinne Bonnet e Ennio Sanzi

Cronologia degli imperatori romani fino al 476 d.C.

Tavole

Bibliografia

Link

http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788829011100

Labex

Pseudoplatonica et écrits authentiques de Platon

Programme

10h Accueil

10h15 Francesca SCROFANI (assoc. Centre Jean Pépin, CNRS) et Marco DONATO (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli) : Introduction

10h30 Marco DONATO : « Les dialogues ‘pseudoplatoniciens’, entre reprise et exégèse créatrice »

11h15 Pause

11h30 Pietro BERTOCCHINI (Università degli Studi di Padova) : « A Comparison of the Modes of Imitation in the Pseudoplatonica »

12h15 Andrea BEGHINI (Istituto Italiano per gli Studi Storici « Benedetto Croce ») : « Entre exégèse platonicienne et intertextualité. Le cas de l’Axiochos »

13h Pause déjeuner

14h30 Edoardo BENATI (Scuola Normale Superiore, Pisa / University of Durham) : « Law as a ‘Discovery of Being’: The Minos in the Light of the Cratylus »

15h15 Francesca SCROFANI : « L’Hipparque. Exégèse et réflexion politique »

16h Remarques finales et conclusions

Contact

Francesca Scrofani (assoc. Centre Jean Pépin, CNRS)
Marco Donato (Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli)

Fondation Maison des sciences de l’homme

54, Boulevard Raspail – 75006 Paris

Salle 15 (sous-sol)

(Texte des organisateurs)

Lien

https://labexhastec.ephe.psl.eu/wp-content/uploads/programme_pseudoplatonica_15_mars_2019.pdf

École Pratique des Hautes Études

Didaskalos

Description et organisation

Le projet Didaskalos « Alexandre d’Aphrodise et la métaphysique aristotélicienne. Contextes, Enjeux, Réception » a été sélectionné en 2013 par l’ANR en tant que Programme blanc national. Il porte sur le Commentaire à la Métaphysique d’Alexandre d’Aphrodise, sur son herméneutique et, plus généralement, sur la philosophie de son époque (IIème s.-IIIème s. ap. J.-C.). Il a pour objectifs : de publier la première traduction en français des cinq livres conservés du Commentaire à la Métaphysique d’Alexandre d’Aphrodise, de mettre à la disposition des chercheurs des outils numériques permettant d’étudier l’herméneutique alexandrinienne et le vocabulaire philosophique des IIème s. et IIIème s., de fédérer et promouvoir les recherches portant sur Alexandre, son époque et sa réception. Le projet s’intitule « Didaskalos » en référence à la fonction qu’occupe Alexandre à la fin du IIème s. de notre ère : professeur, détenteur de la chaire impériale de philosophie aristotélicienne d’Athènes.

(Texte des organisateurs)

Lien

https://didaskalos.hypotheses.org/le-projet

Coptica

Textes Coptes et Documents

Description et organisation

Le site personnel COPTICA, initialement destiné aux étudiants en égyptologie de l’Université de Genève, s’adresse aux amateurs de  langue égyptienne  et de  littérature copte. Les uns y trouveront les textes et indices nécessaires à la poursuite de leur cursus universitaire ainsi que des liens essentiels. Les autres y trouveront informations et outils de travail.

(Texte des organisateurs)

Lien

https://www.coptica.ch

Montpellier (Université Paul-Valéry)

“Interroger le texte à l’ère de l’“intelligence mécanique” 

la stylistique outillée, au carrefour du disciplinaire et de l’interdisciplinaire”

 

Description et organisation

« Je me souviens de l’étonnement où je fus plongé, il y a deux ou trois ans, lorsque des Américains, dans la maison desquels je fréquentais, me parlèrent pour la première fois de « laboratoires de philologie », de « manipulations de textes », d’ »ateliers de psychologie ». […] Je compris que les sciences, les arts, les lettres et la poésie elle-même, tout cela se ferait désormais à la machine.

J’admirai une fois de plus combien les humains sont industrieux et je souhaitai une occasion d’apprendre le maniement d’une de ces intelligences mécaniques au prix desquelles mon cerveau ne me paraissait plus qu’un joujou inutile. » (G. Apollinaire, « La Sorbonne est ébranlée », L’Intransigeant, 5 avril 1911)

Appel à communications

Le développement de projets pluri- et interdisciplinaires en Humanités numériques et l’importance des sources littéraires mises à disposition par la numérisation massive d’archives invitent, ces dernières années, à interroger les méthodes de leur exploration outillée. Les éditions numériques enrichies, l’annotation variée, collective et interopérable des ressources littéraires posent en particulier la question de leur spécificité auctoriale et générique lorsqu’elles sont préparées et interrogées dans un environnement numérique. Ainsi, les “données textuelles” extraites d’oeuvres littéraires et analysées par divers outils numériques (lexico- ou textométrie, calculs statistiques,  méthodes de plongement lexical) demandent en effet à être singularisées et reconnues dans leur spécificité intentionnelle et stylistique (Garric et Maurel-Indart, 2010 et 2011). Leurs caractéristiques propres (leur textualité et leur dimension discursive par exemple) doivent alors être prises en compte dans leur étude (notamment quantitative) et confrontées à d’autres analyses qualitatives.

Progressant dans le sens d’une « reconquête de l’expression » (Rastier, 2011), l’enrichissement informatique du texte ouvre la voie à de nouveaux objets d’étude, de nouveaux faits observables et, par conséquent, à une théorie à construire. C’est dans cette perspective qu’émergent de nouvelles disciplines, comme la “stylistique outillée”, dans le sillage de la linguistique de corpus (Williams, 2005), de l’analyse du discours (Maingueneau et Amossy, 2003, Adam et Heidmann,  2005) et de l’analyse lexico- et textométrique (Lebart et Salem, 1994, Pincemin, 2008, Brunet, 2009, Ablali et Kastberg-Sjöblom, 2010).

Cet héritage influence les définitions de cette “stylistique outillée”, ainsi nommée depuis quelques années seulement, qui articule aujourd’hui l’analyse computationnelle et statistique du style (reconnaissance de patterns, attribution d’auteurs, etc.) et sa modélisation au regard des langues, des genres et des périodes considérés. Or on constate que si la linguistique de corpus et l’analyse statistique de textes (littéraires ou non) se sont implantées depuis longtemps dans le champ des études linguistiques, la stylistique outillée reste parfois en marge des “sciences de la culture” et occupe une place assez timide au sein des études stylistiques dont elle adapte les unités d’analyse et la méthode d’exploration des textes.

La méthodologie développée par ce type d’approches outillées engage en effet à des redéfinitions pragmatiques de la notion de style (Herrmann et al., 2015) en y intégrant une dimension contrastive et empirique. L’ancrage de la stylistique outillée dans des travaux inter et pluridisciplinaires semble considérablement influencer non seulement ses objets d’études, mais aussi la conception de son corpus et sa manière de rendre visibles et lisibles ses observables (Jacquot, 2016).

Dans la continuité d’autres conférences internationales qui appelaient à communiquer sur les avancées en “stylistique outillée” (“Machiner la poésie”, “CfP: Digital Stylistics in Romance Studies and Beyond”, “Colloque International PhraseoRom”, par exemple), ce colloque s’articulera autour de deux axes de réflexion :

  • Le premier axe interrogera l’aspect outillé de cette discipline et appelle à proposer des retours d’expériences :
    • La stylistique outillée propose-t-elle seulement une méthode d’analyse des textes ou est-elle susceptible d’acquérir davantage de légitimité conceptuelle et épistémologique ? Dans ce cas, comment articuler ces deux dimensions ? Quelles en sont les conséquences pour un travail inter- et pluridisciplinaire (linguistique, stylistique, littéraire, sociologique, anthropologique…) ?
    • Comment résoudre d’un point de vue méthodologique les problèmes posés par une modélisation textuelle (au niveau des unités structurelles, par exemple) pour confronter les genres et les langues ? Comment les solutions trouvées sont-elles “négociées” et harmonisées ?
    • Comment définir une annotation stylistique ? Comment ménager une annotation “stratifiée” (c’est-à-dire une annotation qui intervient à différents niveaux de l’analyse textuelle et linguistique) ? Quelles sont les techniques automatisées existantes sur lesquelles la stylistique outillée peut se fonder (annotations sémantiques, enrichissement par plongement lexical, etc.) ? Quelle place lui donner dans un projet inter- ou pluridisciplinaire ?
  • Le second axe s’attachera à questionner les apports de la stylistique outillée dans le cadre d’analyses contrastives :
    • Que peut-on chercher à comparer ? Dans quelle mesure ce travail de confrontation contribue-t-il à définir les contours de cette discipline (Underwood, 2014) ?
    • Quelles sont les techniques d’extraction de données et de visualisation utilisées en stylistique outillée au regard des problèmes spécifiques posés par la dimension contrastive de l’analyse stylistique ? En quoi s’inspirent-elles de l’existant (key-words, clustering, AFC) ?
    • Comment ces changements méthodologiques et pratiques modifient-ils la manière d’interpréter les textes ? Comment les dimensions outillée et/ou contrastive contribuent-elles à la faciliter et à la complexifier ? Peut-on parler de “complémentarité” d’approches ?

Les questions proposées ici ne sont évidemment pas exhaustives. Les communications pourront porter sur des corpus en français ou d’autres langues ou sur des corpus contrastifs (langues, genres, auteurs différents). Cette conférence invite tout particulièrement les chercheuses et chercheurs participant à des projets qui intègrent la stylistique outillée ou qui travailleraient à construire leurs propres outils d’analyse à venir présenter leur expérience.

Références bibliographiques indicatives

  • Ablali D. et Kastberg-Sjöblom M. (dir.), Linguistique et littérature : Cluny, 40 ans après, Besançon, Presses Universitaires de Franche-Comté, 2010.
  • Adam J-M., Linguistique textuelle. Des genres de discours aux textes. Paris, Nathan, 2004.
  • Adam J-M. et Heidmann U, Sciences du texte et analyse de discours, Genève, Editions Slatkine, 2005.
  • Biber, D et Conrad, S., Register, Genre, and Style. Cambridge, UK; New York, Cambridge University Press, 2009.
  • Brunet E., Comptes d’auteurs. Vol. 1 : Etudes statistiques de Rabelais à Gracq, Paris, H. Champion, 2009.
  • Burrows, J., “‘Delta’: A Measure of Stylistic Difference and a Guide to Likely Authorship.”, in : Literary and Linguistic Computing, 17/3, 2009, p. 267-87. URL :  https://doi.org/10.1093/llc/17.3.267
  • Garric, N. et Maurel-Indart, H. (dir.), Vers une automatisation de l’analyse textuelle, in Texto !, [En ligne], Volumes XV – no 4 (2010) et XVI – no 1 (2011)
  • Guiraud, P., Les Caractères statistiques du vocabulaire, Paris, Presses Universitaires de France, 1954
  • Guyot, A. (2006), « Stylèmes et corpus génériques : un essai de confrontation au service de la stylistique des genres », Corpus, n°5, décembre 2006, en ligne, http://corpus.revues.org/index472.html
  • Herrmann, J. B., Schöch, C. et van Dalen-Oskam, K., “Revisiting Style, a Key Concept in Literary Studies”, in : Journal of Literary Theory, 9/1, 2015, p. 25-52.
  • Jacquot, C., “Rêve d’une épiphanie du style : visibilité et saillance en stylistique et en stylométrie”, in : Revue d’histoire littéraire de la France n°3, 2016, p. 619-670
  • Lebart L. et Salem A., Statistique textuelle, Paris, Dunod, 1994.
  • Leech, G. N., et Short, M., Style in Fiction: A Linguistic Introduction to English Fictional Prose. London ; New York, Longman, 2007.
  • Magri-Mourgues, V. (dir.), Corpus, 5 “Corpus et stylistique”, 2006.
  • Mahlberg, M. Corpus Stylistics and Dickens’s Fiction. London, Routledge, 2013.
  • Maingueneau D. et Amossy R. (dir.), L’Analyse du discours dans les études littéraires, Toulouse, Presses Universitaires du Mirail, 2003.
  • Malrieu, D. & Rastier, F. (2001), « Genres et variations morphosyntaxiques », Traitement automatique des langues, vol. 42, n°2, pp. 548-577.
  • Molinié G. et Cahné P. (éds.), Qu’est-ce que le style ?, Paris, P.U.F, 1994.
  • Pincemin, B., « Modélisation textométrique des textes », JADT 2008, 9èmes Journées internationales d’Analyse statistique des Données Textuelles. Mar 2008, Lyon, France. Presses Universitaires de Lyon, 2, p.949-960, 2008.
  • Rastier François. Arts et Sciences du texte, Paris, Presses Universitaires de France, 2001.
  • Rastier, François. La Mesure et le grain, Paris, Presses Universitaires de France, 2011.
  • Schöch, C., “Topic Modeling Genre: An Exploration of French Classical and Enlightenment Drama.” in : Digital Humanities Quarterly, 11/2 [en ligne], 2017. URL : http://www.digitalhumanities.org/dhq/vol/11/2/000291/000291.html.
  • Underwood, T., “Understanding Genre in a Collection of a Million Volumes, Interim Report.” [en ligne], 2014.
  • Viprey, Jean-Marie. « Morneille, Colière et messieurs Labbé » [en ligne] URL : http://elliadd.univ-fcomte.fr/archives_laseldi/document/affaireMorneilleColiere/morneille.htm 2003.

Programme

Jour 1 – Mardi 11 juin 2019 – Auditorium

9h00 accueil des participants du colloque

9h30-12h30

  • 9h30-10h15 1 Conférencier invité
    Christof Schöch (Trier Universität) Repeating and Repeatable: Digital Literary Studies between Past and Future

  • 10h30-11h pause café

  • 11h00-12h30 1ère session (20′ + questions)

    • 11h00-11h30 Margherita Fantoli (Université de Liège) — Choix du corpus : actualité d’une question ancienne. Le cas de l’Histoire Naturelle de Pline

    • 11h30-12h00 Johan de Joode (Catholic University of Leuven) — The Identification of Genres and their Characteristics in Ancient Literary Texts: A Digital Stylistic Approach

    • 12h00-12h30 Céline Roussel (Université Paris-Sorbonne – Paris IV. Centre de Recherche en Littérature Comparée) — Fouiller le « non-visuel » grâce à la stylistique outillée : du style aveugle à l’histoire du sensible

Pause déjeuner

14h30-18h

  • 14h30-15h45 1 Session poster

    • Paul Fièvre (Université Paris-Sorbonne – Paris IV. Projet Molière) — Théâtre classique – Dix ans d’une expérience opérationnelle en humanités numériques

    • Antonio Pascucci, Jacopo Colombo, Vincenzo Masucci, Johanna Monti (« L’Orientale » University of Naples UNIOR NLP Research Group / Expert System Corp) — Computational Stylometry for Reputation of Medical Texts

    • Véronique Duché (The University of Melbourne) — Explorer les journaux de tranchées

    • Sascha Diwersy (Université Paul-Valéry Montpellier 3. Praxiling) — Présentation de la plateforme PhraséoRom

    • Francesca Frontini (Université Paul-Valéry Montpellier 3. Praxiling) — L’infrastructure CLARIN pour les ressources linguistiques et les outils pour l’analyse textuelle stylistique

  • 15h45-16h00 pause café

  • 16h00- 17h30 3e Session (20′ + questions)

    • 16h00-16h30 Souad El Fellah (Université Paul-Valéry Montpellier 3. Praxiling) — Automatiser les figures de style: du dilemme de l’outil au choix de l’annotation appropriée

    • 16h30-17h00 Suzanne Mpouli (Université Paris 3, Université Paris 7. Histoire des Théories Linguistiques) — Annotating similes for stylistic purposes

    • 17h00-17h30 Ouafae Benzina (Université Moulay Ismail de Meknès) — Vocabulaire romanesque de Guy de Maupassant à l’épreuve de ‘‘l’intelligence mécanique »

Jour 2 – Mercredi 12 juin 2019 – Salle Kouros

9h30-12h30

  • 9h30-10h15 Conférencière invitée
    Berenike Herrmann (Basel Universität) What is Your Style? On Linear and Non-linear Modes of Reading in Digital Literary Stylistics

  • 10h30-11h pause café

  • 11h00-12h30 4e Session (20′ + questions)

    • 11h00-11h30 Marie-Christine Lala (Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3. CLESTHIA) — Le motif à la croisée de disciplines. Quels enjeux pour la stylistique outillée ?

    • 11h30-12h00 Véronique Magri et Etienne Brunet (Université Nice Sophia Antipolis. Bases, Corpus, Langage) — Intelligence artificielle et stylistique d’auteur. L’exemple de Giono

    • 12h00-12h30 Marc Vandersmissen (Université de Liège – Gembloux) — Les personnages de théâtre ont-ils un style ? Recherche outillée sur un corpus trilingue

Pause déjeuner

14h30- 17h30

  • 14h30-15h15 Conférencière invitée
    Iva Novakova (Université Grenoble Alpes, LIDILEM) — Le projet PhraséoRom : à la croisée de la phraséologie et des genres littéraires

  • 15h30-15h45 Pause

  • 15h45-17h30 5e Session (20′ + questions)

  • 17h10-17h20 Clôture du colloque

Contact

mtpstyl2019@sciencesconf.org

(Texte des organisateurs)

Lien

https://mtpstyl2019.sciencesconf.org/resource/page/id/6

KU Leuven

Trimegistos

Description and organization

An interdisciplinary portal of papyrological and epigraphical resources formerly Egypt and the Nile valley (800 BC-AD 800), now expanding to the Ancient World in general.

(Text by the organizers)

Link

https://www.trismegistos.org/

EquipEx Biblissima+

Biblissima – Bibliotheca bibliothecarum novissima

Description et organisation

Équipement d’excellence, Biblissima fédère et structure un ensemble de corpus numériques de données scientifiques sur l’histoire de la circulation des textes en Occident du Moyen Âge à la fin de l’Ancien Régime.

Biblissima – Bibliotheca bibliothecarum novissima – est porté par l’établissement public Campus Condorcet et piloté par Anne-Marie Turcan-Verkerk, directrice d’études à l’EPHE. Il fait partie des 36 Équipements d’excellence sélectionnés à la fin 2011 par un jury international.

Observatoire du patrimoine écrit du Moyen Âge et de la Renaissance, Biblissima s’intéresse aux documents écrits dans les principales langues de culture de l’Europe médiévale et renaissante (arabe, français, grec, hébreu, latin, syriaque…). Il contribue à une meilleure connaissance de la circulation des textes, du devenir des bibliothèques et de la transmission des savoirs en Europe du 8e au 18e siècle, grâce à un portail unique donnant accès de façon simple et coordonnée à une très vaste documentation sur les manuscrits et les imprimés anciens, leurs possesseurs et leurs lecteurs successifs.

Outre sa fonction au service de la recherche, Biblissima participe d’une démarche de diffusion des savoirs sur le patrimoine écrit, à l’intention du plus vaste public.

Le programme s’articule en deux volets principaux :

  1. l’observatoire (les outils) ;
  2. les corpus de données scientifiques (les contenus).

(Texte des organisateurs)

Lien

https://biblissima.fr/

Greek Index Project

Pinakes

Description et organisation

Pinakes a pour objet principal le recensement de tous les textes grecs, des origines à la fin du XVIe siècle, contenus dans les manuscrits décrits dans les catalogues imprimés de bibliothèques à l’exception des papyrus. Les manuscrits sont retenus sans limite de date.

À l’origine, la base a été constituée au Pontifical Institute of Mediaeval Studies de Toronto et portait le nom de Greek Index Project (GIP). L’entreprise a été menée à bien par Walter M. Hayes de 1971 à 1985 et poursuivie par Robert E. Sinkewicz de 1987 à 1992. Trois séries de microfiches ont été publiées à Toronto entre 1989 et 1992. En 1986, un document décrivant le Greek Index Project, sa méthode, son contenu et son informatisation, avait été rédigé à Toronto ; il fournit des informations importantes pour comprendre l’état actuel de la base de données, ses limites et son contenu.

En 1993, le programme a été confié à la Section grecque de l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes (CNRS UPR 841, Paris), qui en assure la gestion et continue à l’enrichir. La base a reçu le nom de Pinakes en souvenir du premier catalogue des auteurs grecs, dressé par Callimaque de Cyrène, à la bibliothèque d’Alexandrie, au IIIe siècle avant J.-C.

Après plusieurs changements de logiciels et la rénovation complète de sa structure, la base est en ligne depuis le mois de juillet 2008.

Au moment de sa mise en ligne en 2008, la base Pinakes compte 200.000 fiches ; elle recense les témoins de la tradition manuscrite de 13.000 œuvres, soit près de 40.000 manuscrits conservés dans 1.300 bibliothèques du monde entier.

Les informations données par Pinakes sont délibérément concises et succinctes. La base indique les auteurs et les œuvres contenus dans les manuscrits, les données chronologiques (siècle, éventuellement date) proposées par le catalogue saisi, mais ne retient de leur description codicologique et paléographique que les rubriques susceptibles de modifier l’appréciation portée sur le texte. En aucun cas, la base ne dispense du recours aux catalogues et répertoires, et plus généralement d’une vérification sur les sources elles-mêmes. La source utilisée est indiquée lorsque la saisie a été effectuée à Paris ; pour Toronto, ces informations sont manquantes : il faut supposer, dans la plupart des cas, qu’elles proviennent du catalogue principal pour le fond concerné.

Pinakes ne peut encore fournir au chercheur une liste exhaustive des témoins manuscrits de l’œuvre à laquelle il s’intéresse, ne serait-ce que parce que tous les fonds n’ont pas encore été décrits, ou que certains l’ont été de façon trop sommaire. En outre, les introductions des éditions critiques ne sont généralement pas utilisées. Mais le recours à cette base permet de dresser rapidement une première liste de manuscrits contenant le texte étudié. Dans tous les cas, il convient de vérifier et de compléter, à l’aide des catalogues correspondants, les données obtenues par la consultation de la base.

Les utilisateurs de la base Pinakes sont invités à signaler à la Section grecque les erreurs et manques qu’ils auront pu repérer au cours de leurs travaux ; l’IRHT sera heureux de recevoir un exemplaire des publications pour lesquelles les données de la base ont été utilisées.

La section grecque s’emploie à supprimer les erreurs et les incohérences en menant des programmes de révision pour uniformiser les niveaux de description, éliminer les entrées imprécises, qu’il s’agisse de noms d’auteurs, de titres d’œuvres ou de cotes de manuscrits.

En cours : mise à jour et révision systématique des cotes des différents fonds.

(Texte des organisateurs)

Lien

https://pinakes.irht.cnrs.fr/

Gesellschaft für antike Philosophie

Plotin, Enn. II 9 [33]

Freiburg, den 21./22.06.2019

Beschreibung und Organisation

Der Arbeitskreis ‚Philosophie und Religion‘ der GanPh unter der Leitung von JProf. Dr. Angela Ulacco (Universität Freiburg), Dr. Diego De Brasi (Universität Marburg) sowie PD Dr. Marko J. Fuchs (Universität Bamberg) bietet v.a. NachwuchswissenschaftlerInnen ein Forum, um sich mit dem Verhältnis und wechselseitigen Einfluss von Philosophie, Theologie und Religion in der Antike auseinanderzusetzen und sich damit mit einem Forschungsgebiet zu beschäftigen, das zentral für ein historisch und systematisch angemessenes Verständnis zahlreicher philosophischer Positionen dieser Epoche ist. Das Hauptziel des AK besteht demnach darin, sich denjenigen Texten zu widmen, die das Verhältnis von Religion, Theologie und Philosophie in der Antike – sei es von der klassischen Philosophie und traditionellen griechischen/römischen Kulten, sei es von der hellenistischen Philosophie und ägyptischen Kulten bzw. Judentum, sei es von der kaiserzeitlichen und spätantiken Philosophie und Gnosis, Hermetismus, Orakelliteratur sowie Christentum – beleuchten, und diese Texte historisch und systematisch zu interpretieren und zu kommentieren.

Thema des zweiten Treffens des Arbeitskreises ist Plotins Enn. II 9 [33], Gegen die Gnostiker, oder Gegen die welche sagen, der Weltbildner sei schlecht und die Welt sei schlecht.

In einer Linie mit dem Profil und den Zielen des Arbeitskreises soll in diesem Treffen eine kooperative Arbeitsatmosphäre angestrebt werden, in
der das ausgewählte Werk kommentiert wird. Dabei wird jeder Teilnehmer eine Sektion des Werkes historisch und systematisch einleiten und die Übersetzung bzw. kommentierende Lektüre und anschließende Diskussion moderieren.

Das zweite Treffen des Arbeitskreises findet in Freiburg vom 21.-22.06.2019 statt. Key Note Speaker wird Dominic O’Meara sein. Wir möchten überdies fünf NachwuchswissenschaftlerInnen die Möglichkeit bieten, an dieser Tagung teilzunehmen. Anfallende Kosten können teilweise übernommen werden.

Es dürfen bis zu drei Präferenzen (in einen Wunschrang von 1 bis 3) für entsprechende Sektionen des Werkes vorgeschlagen werden, die im Rahmen des Treffens kommentiert werden sollen. Die Veranstalter werden anschließend eine Sektion pro Teilnehmer zuordnen.

Kontakt

Bitte schicken Sie bis zum 15.03.2019 ein Abstract von max. 500 Wörtern sowie eine kurzes CV an

angela.ulacco@philosophie.uni-freiburg.de,
diego.debrasi@uni-marburg.de und marko.fuchs@uni-bamberg.de.

(Text des Veranstalter) 

Link

https://ganph.de/GANPH%20a__%20%20Philosophie%20und%20Religion.pdf