Roma, la città degli dèi

La capitale dell’Impero come laboratorio religioso

Corinne Bonnet, Ennio Sanzi, Roma: Carocci, 2018

Descrizione

All’Vrbs, Orbis per vocazione, conducono tutte le vie attraverso le quali usi e costumi “stranieri”, in particolare i culti, giungono nella capitale dell’Impero e la trasformano. Non sempre in un clima idilliaco e indolore, Roma caput mundi vede tradizioni, usanze e norme spesso di portata ancestrale coabitare assieme a externae superstitiones; il “naturale” risultato è la messa in opera di un compromesso creativo, capace di garantire tanto distinzione e prestigio quanto legami e certezze, e comunque la pax deorum che regge la “fatale” missione di Roma. Attraverso i vari racconti che compongono il libro – storie di gente, potere, spazi, immagini e simboli più o meno condivisi – si dà corpo e complessità a Roma, autentico laboratorio multiculturale, dalla fine della Res publica fino ai cambiamenti epocali del IV secolo.

(Testo de la casa editrice)

Indice

Introduzione

«Il laboratorio comune della terra» di Corinne Bonnet e Ennio Sanzi

 Parte prima

Vettori e attori di culto

  1. Su alcuni fedeli della Mater Magna di Françoise Van Haeperen

Il gallo Genucio, né uomo né donna/Il dendroforo Poblicio Ilaro, mercante di perle/Conclusioni

  1. Marco Volusio: un magistrato in fuga travestito da Anubis di Laurent Bricault e Valentino Gasparini

La fuga di Marco Volusio nel 43 a.C./Il contesto storico del racconto di Valerio Massimo/La fuga di Domiziano nel 69 d.C./Intrighi amorosi nel tempio di Iside sotto il regno di Tiberio/Conclusioni

  1. Plotino a Roma tra politica, religione e filosofia di Riccardo Chiaradonna

Plotino nella Roma del III secolo/La polemica antignostica/L’atteggiamento verso la politica e la religione

  1. Vettio Agorio Pretestato: aristocrazia romana, “culti orientali” e cristianesimo di Francesco Massa

Una vita esemplare alla “fine del paganesimo”/L’aristocrazia romana del iv secolo tra pagani e cristiani/Il cumulo delle cariche religiose/Una vita di coppia tra pietà, iniziazioni e immortalità/La carriera di Pretestato come specchio della religione tradizionale romana

  1. Iuppiter Dolichenus e i militari tra Celio ed Esquilino di Ennio Sanzi

Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus: un dio “orientale”/La devozione “militare” dolichena sul Celio/La devozione “militare” dolichena sull’Esquilino

Parte seconda

Culti stranieri e orientamento politico

  1. La frigia Cybele e le Guerre puniche di Valentina D’Alessio

Il contesto storico-politico/Il ruolo della divinazione/L’ideologia del trasferimento/L’assetto del culto

  1. Anubis: principato e poesia a Roma di Ennio Sanzi

Ovidio e i poeti “contemporanei”/Teletusa, Isis e Anubis latrator/Cleopatra, Isis e Anubis latrator/Properzio e la devozione isiaca/Virgilio, Properzio, Ovidio: a ognuno il suo Anubis latrator

  1. I Flavi, Roma e il culto di Isis di Laurent Bricault e Valentino Gasparini

Vespasiano: un esempio di Realpolitik/La politica religiosa di Vespasiano, aspirante imperatore/La politica religiosa degli eredi di Vespasiano, Tito e Domiziano

  1. Un dio siriano alla corte di Giulia Domna e di Elagabalo di Nicole Belayche

Le principesse dei Severi, ovvero delle siriane sul Palatino/Combinare l’Impero di Roma e il sacerdozio di un dio straniero?/Heliogabalus, dio di Emesa che domina sul Tevere/«Secondo il rito del suo paese d’origine»/«Che a Roma non fosse venerato altro dio al di fuori di Heliogabalus»/Quando l’identità è nel costume/Alessandro Severo: l’imperatore che rifiutò di passare per un siriano

  1. Costantino, Pietro e la trasformazione di Roma di Lorenzo Bianchi

La conversione di Costantino/Nuovi riferimenti topografici e primo sviluppo della città cristiana/Pietro, nuovo fulcro di Roma cristiana/Costantino e Pietro

Parte terza

Coabitazioni cultuali

  1. Templi, associazioni e sacerdozi di Jörg Rüpke

Introduzione/“Infrastrutture” religiose?/Associazioni/Collegisacerdotali/Conclusioni

  1. Ostia: un microcosmo religioso di Françoise Van Haeperen

Divinità ancestrali e divinità straniere nei santuari pubblici di Ostia/Divinità ancestrali e divinità straniere nei luoghi di culto delle associazioni

  1. Incontri e coabitazioni nel santuario di Iuppiter Dolichenus sull’Aventino di Ennio Sanzi

Il Dolocenum sull’Aventino: residenza di divinità grecoromane e “orientali”/Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus e le divinità tradizionali/Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus e le divinità “orientali”

  1. Gli dèi di Palmira nel cuore di Roma di Corinne Bonnet

Palmira, città cosmopolita, crocevia di scambi/Un altare bilingue dedicato a Malakbêl/Chi è Malakbêl?/A Roma, fra Testaccio e Gianicolo/Conclusioni

  1. Divinità romane e “orientali” sul Gianicolo di Nicole Belayche

L’installazione topografica degli orientali a Roma/La coabitazione tra divinità romane e dèi venuti dall’Oriente/Un devoto di esemplare integrazione: Marco Antonio Gaionas/L’evoluzione del santuario nel iv secolo: un “serapeo”/Conclusioni

  1. Da Tanit cartaginese alla Dea Caelestis sul Campidoglio di Claudia Santi

Premessa/Tanit a Cartagine/Tanit a Roma/Da Tanit alla Dea Caelestis

Parte quarta

Immagini e simboli

  1. La tauroctonia mitriacadi Francesca Prescendi

Il culto di Mithra nell’Impero romano/Tauroctonia e sacrificio/La tauroctonia nella mitologia di Mithra/Il culto di Mithra/Conclusioni

  1. Lamine votive e triangoli dolichenidi Ennio Sanzi

Le divinità tradizionali, gli imperatori divinizzati, il mos maiorum e Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus/Iuppiter Optimus Maximus, Iuppiter Optimus Maximus Dolichenus e le lamine votive/I triangoli votivi: un compendio di teologia dolichena

  1. Un obelisco per Antinoodi Laurent Bricault e Valentino Gasparini

Vita, morte e divinizzazione di Antinoo/Il culto di Antinoo fuori dall’Egitto/La tomba di Antinoo

Parte quinta

Magia ed esotismo

  1. Lo sguardo di Roma sull’Oriente di Nicole Belayche

L’Oriente non è una nozione geografica/Un Oriente popolato da “barbari” e da “popoli di buona reputazione”/Riflessi identitari di fronte all’immigrazione a ovest delle popolazioni orientali/I tratti presunti di un’“identità orientale”/Il caso degli Egiziani e degli Ebrei/Conclusioni

  1. Lo sguardo cristiano sui “culti orientali” di Francesco Massa

Minucio Felice: nemici diversi ma uguali accuse/Firmico Materno: l’origine diabolica dei “culti orientali”/Due poemi cristiani: ridere dell’aristocrazia romana e dei suoi culti/L’immaginario cristiano e la moderna storia degli studi

  1. Magia contro mos maiorum: una sfida “senza storia” di Ennio Sanzi

Un rito magico va a vuoto/Augustales, Flaviales et ordo decurionum/Iuppiter Optimus Maximus e il tempio sul Campidoglio/Il legame indissolubile tra Iuppiter Optimus Maximus e l’Vrbs: il funus gentilicium, la toga virilis e il triumphus/Iuppiter Vindex/Magia contro mos maiorum: «Il sugo di tutta la storia»

  1. Divinità romane e straniere nelle gemme e nei papiri magici di Attilio Mastrocinque

Il dio solare/La dea lunare/Il dio della notte e dei morti/Il dio a forma di uccello/Immagini geroglifiche del potere divino/Conclusioni

Conclusioni. «Attraverso i secoli mille strade portano gli uomini a Roma» di Corinne Bonnet e Ennio Sanzi

Cronologia degli imperatori romani fino al 476 d.C.

Tavole

Bibliografia

Link

http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788829011100

KU Leuven

Trimegistos

Description and organization

An interdisciplinary portal of papyrological and epigraphical resources formerly Egypt and the Nile valley (800 BC-AD 800), now expanding to the Ancient World in general.

(Text by the organizers)

Link

https://www.trismegistos.org/

The Cult of Mithras in Late Antiquity

Development, Decline and Demise ca. A.D. 270-430

David Walsh, Leiden: Brill, 2018

Description

In The Cult of Mithras in Late Antiquity David Walsh explores how the cult of Mithras developed across the 3rd and 4th centuries A.D. and why by the early 5th century the cult had completely disappeared. Contrary to the traditional narrative that the cult was violently persecuted out of existence by Christians, Walsh demonstrates that the cult’s decline was a far more gradual process that resulted from a variety of factors. He also challenges the popular image of the cult as a monolithic entity, highlighting how by the 4th century Mithras had come to mean different things to different people in different places.

(Text from the publisher)

Table of Contents

Introduction

The Development of the Cult of Mithras in Late Antiquity

The Decline of the Cult I: The Evidence

The Decline of the Cult II: Explaining the Decline

The Fate of Mithraea

Conclusion

Gazetteer of Mithraea Active in the 4th c. and Those That Exhibit Evidence of Christian Iconoclasm

Mithraea Constructed and Repaired ca. AD 201–400

Late Antique Archaeology

Link

https://brill.com/view/title/34488

CNRS

Les mots de la paix

Description et organisation

Ce programme de recherche international en lexicographie historique  a pour ambition d’explorer le champ lexical de la paix dans plusieurs cultures de la Méditerranée orientale et de l’Orient pour l’Antiquité et le Moyen-Âge.

La paix, peut être entendue comme l’harmonie entre les peuples, ou la bonne entente entre les citoyens d’une ville ou d’un pays, ou bien la paix avec soi-même, soit un état de bien-être intérieur, voire un état atteint dans le cadre d’une démarche spirituelle.

Mais cette définition peut ne pas être celle de certaines cultures où les référents seront autres. Ainsi, en arabe, à l’époque médiévale, il y a peu de mot pour exprimer l’entente irénique avec l’Autre. En revanche, les notions comme l’arrêt de la guerre, le pacte, la conciliation offrent un vocabulaire très riche.

Autrement dit, nous ne travaillons pas sur un mot, mais sur un champ lexical, celui des relations non guerrières avec l’autre ou, éventuellement, avec soi.

Ces études de lexicographie historique portent sur des textes écrits en sumérien, akkadien, ougaritique, nabatéen, langues sudarabiques épigraphiques, en égyptien ancien, hébreu, copte, arabe, turc ottoman, persan, latin, grec, dans les langues de l’Anatolie hittite, en mongol, arménien, hindi, malay, sanscrit, chinois.

Les chercheurs de l’équipe examinent des textes inscrits sur différents supports (tablettes, inscriptions, papyrus, parchemin, papier…), dans divers genres littéraires (documents officiels, correspondances privées, textes littéraires ou religieux…), dans leurs co-textes (qualificatifs et déterminants laudatifs ou péjoratifs) et dans leurs contextes sociaux et historiques. Ceci pour rendre compte, sur la longue durée, des référents et des conceptions du champ lexical de la paix dans différentes épistémès.

Ces travaux donneront lieu à plusieurs ouvrages.

(Texte des organisateurs)

Lien

https://www.islam-medieval.cnrs.fr/MotsDeLaPaix/index.php/fr/

Filiación VII

Cultura pagana, religión de Israel, orígenes del cristianismo

Andrés Sáez Gutiérrez, Guillermo Cano Gómez, Clara Sanvito (ed.), Madrid: Trotta Editorial, 2018

Descripción

El volumen VII de Filiación. Cultura pagana, religión de Israel, orígenes del cristianismo recoge las Actas de las XIII y XIV Jornadas de Estudio «La filiación en los inicios de la reflexión cristiana», organizadas por la Facultad de Literatura Cristiana y Clásica San Justino (Universidad Eclesiástica San Dámaso, Madrid) en noviembre de 2015 y 2016. En esta ocasión, seis de las diez ponencias que lo componen guardan relación, dentro del epígrafe «orígenes del cristianismo», con Valentín y la corriente valentiniana, uno de los grupos llamados tradicionalmente «gnósticos», fundamental para entender el desarrollo histórico y teológico en dicha época. Una es un status quaestionis de la investigación actual sobre los valentinianos. Cuatro están dedicadas al grupo valentiniano presentado por Ireneo de Lyon en los capítulos iniciales del primer libro del Adversus haereses: la primera trata de escrutar su concepción acerca del Dios trascendente; la segunda aborda el primer paso hacia la Economía mediante la emisión del Nous; la tercera estudia la formación del Hijo y la de Sofía, figura equivalente de algún modo al Espíritu Santo de los eclesiásticos; y la cuarta explica la cosmología y la figura del demiurgo según la ideología de dicha corriente. Además, el volumen presenta un estudio acerca de la noticia de Ireneo sobre el propio Valentín. Tres de las cuatro ponencias restantes están dedicadas a diversos pasajes o libros bíblicos. Así, dentro del ámbito de la religión de Israel, el volumen cuenta con un estudio de 2 Samuel 7,14 («Yo seré para él padre y él será para mí hijo») y de su recepción en el judaísmo y en el cristianismo del siglo i d. C. Por lo que se refiere al Nuevo Testamento, el lector encontrará un estudio acerca de la paternidad y la filiación en la Carta a los Efesios y otro acerca de las diversas familias, humana y divina, de las que dan testimonio las Cartas Pastorales. Finalmente, el volumen cuenta con una contribución dedicada al estudio de la genealogía de Jesús según la comprensión de Justino mártir.

(Texto de la editorial)

Índice

Presentación: Andrés Sáez Gutiérrez

Abreviaturas utilizadas

RELIGIÓN DE ISRAEL

  • 2 Samuel 7,14: Origen, desarrollo y primera recepción cristiana: Maurizio Girolami

ORÍGENES DEL CRISTIANISMO

  • Paternidad y filiación en la Carta a los Efesios: Andrés Sáez Gutiérrez
  • Hijos amados. Familias de Dios en las Cartas Pastorales: Thomas Söding
  • María y la genealogía del hijo de David en Justino mártir: Christophe Guignard

GNOSIS, VALENTÍN, VALENTINIANOS

  • Los valentinianos. Un ensayo de status quaestionis: Fernando Bermejo y Francesco Berno
  • Ἀχώρητος καὶ ἀόρατος: El Dios invisible (AH I,1,1-9): Joaquín Blas Pastor
  • Algunos elementos de la generación del Hijo según la noticia de AH I,1,1: la concepción del nous: Andrés Sáez Gutiérrez
  • La filiación, la pasión de Sophia y la formación del Pléroma (adversus haereses I,2 y I,4): Manuel Aroztegi
  • Achamot, el alma del mundo valentiniana y su relación con el demiurgo (Ireneo, AH I,5): Lautaro Roig Lanzillotta
  • Ecos pitagóricos y platónicos en el sistema de Valentín apud Ireneo AH I,11,1: Patricio de Navascués Benlloch

Índice bíblico

Índice onomástico

Link

https://www.trotta.es/libros/filiacion-vi/9788498796506/

Gli oracoli degli dèi greci nella Teosofia di Tubinga

Lucia Maddalena Tissi, Givet: Editrice del’Orso, 2018

Descrizione

Alessandria, fine del V secolo d.C. La città è centro di dibattiti teologici e filosofici, non sempre pacifici, che vedono partecipi cristiani ed elleni (alias pagani). Dopo la rivolta del pagano Illo (484-488) il patriarca Pietro Mongo stipula un misterioso accordo con il filosofo neoplatonico Ammonio, probabilmente una sorta di tregua tra le due comunità. In tale contesto si inserisce la Teosofia, un’opera indirizzata a dimostrare la consonanza tra filosofia pagana e teologia cristiana secondo un’esigenza sinfonica squisitamente tardoantica. Sopravvissuta in forma di epitome bizantina nel manoscritto Tub. Mb 27, da cui la denominazione Teosofia di Tubinga, questo scritto testimonia un tentativo di risemantizzazione cristiana di testi pagani. Nel presente volume si analizza la parte che riguarda gli oracoli degli dèi greci: le parole di Apollo, Sarapide, Hermes, sono interpretate dall’autore, la cui identità rimane ignota, in senso cristiano. I commenti superstiti svelano un’impostazione neoplatonica, riflesso dell’insegnamento praticato nelle scuole filosofiche cittadine.

(Testo della casa editrice) 

Link

https://www.ediorso.it/gli-oracoli-degli-dei-greci-nella-teosofia-di-tubinga.html

Hierarchie und Ritual

Zur philosophischen Spiritualität der Spätantike

Chiara Ombretta Tommasi, Luciana Gabriela Soares Santoprete & Helmut Seng, Heidelberg: Winter Verlag, 2018

Descrizione

Questo volume costituisce il frutto della seconda parte del progetto Il Lato oscuro della tarda antichità. Marginalità e integrazione delle correnti esoteriche nella spiritualità filosofica dei secoli II-IV, da noi coordinato e svoltosi nel corso delle conferenze di ricerca trilaterali finanziate dal Centro per l’Eccellenza Europea di Villa Vigoni, dalla Fondation Maison des Sciences de l’Homme e dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft tra il 2013 e il 2015. In particolare, abbiamo deciso, per ragioni di fluidità e continuità tematica, di pubblicare insieme i risultati degli incontri 2014 e 2015, dedicati rispettivamente a “Gerarchie” e “Testi, rituali, esperienze spirituali”. Abbiamo, inoltre, accolto contributi di studiosi che, pur non avendo preso parte effettiva agli incontri, perseguono nelle loro ricerche obiettivi e finalità simili a quelle enucleate nel progetto. Scopo precipuo del presente lavoro è dunque quello di evidenziare, mediante un confronto con gli evidenti risvolti storici e sociali, questioni di tipo teorico, ossia la strutturazione gerarchica presente nelle varie correnti filosofiche o nei movimenti spirituali, che si declina sia nella cosiddetta teologia graduata e nei vari livelli dell’essere, sia nella larga presenza di temi legati alla Himmelsreise. Il paradosso del monoteismo (così come approfondito da Henri Corbin), con la tensione tra una divinità o di un principio dai caratteri di trascendenza sempre più accentuati e la presenza di un pletorico aumento di esseri intermedi, che devono in qualche misura rendere ragione del decadimento della perfezione e della presenza della materialità nel mondo, rende ragione dei notevoli sviluppi della demonologia e delle pratiche ascensionali, tese alla dimensione salvifica e soteriologica. Accanto a tale aspetto, un’altra serie di contributi presenta studi incentrati sulla tematica del rituale e della scrittura, se e in che modo essi possano dirsi fedele rispecchiamento di prassi codificate, oppure se non si tratti di pura elaborazione o elucubrazione letteraria. In tal modo si assiste a un sovrapporsi di piani tra il sapere teorico e quello dei rituali e delle pratiche religiose. La ricca documentazione (testi teurgici, oracoli, letteratura orfica ed ermetica, papiri magici, ma anche i poemi omerici) testimonia precisamente tale duplicità: l’esegesi dei testi, non di rado caricati di aura sacrale e autorevolezza, serve a giustificare la prassi rituale esistente e, viceversa, è stata utilizzata al fine di ricostruire il milieu socio-culturale entro cui tali movimenti spirituali si muovevano. Né va sottovalutato, infine, l’aspetto dell’interiorità, ossia come queste scritture rappresentino un mezzo per avvicinarsi alla divinità e un modo per consentire un’ascesa progressiva dell’anima. Questo volume non intende offrire una trattazione sistematica di quanto qui riassunto, preferendo approfondire singoli aspetti e singole figure. Tale scelta è, in primo luogo, determinata dalla presenza di autori differenti per lingua, formazione, orientamenti e metodologie; crediamo, peraltro, che in tal modo, esso possa offrirsi come complemento e affiancare la recente monografia di Heidi Marx-Wolf, Spiritual Taxonomies and Ritual Authority. Platonists, Priests, and Gnostics in the Third Century C.E., Philadephia 2016, le cui tematiche e la loro impostazione teorica affiancano molto da vicino alcuni aspetti che abbiamo cercato di enucleare.

(Testo della casa editrice)

Indice

Fabio Guidetti: Gerarchie visibili: la rappresentazione dell’ordine cosmico e sociale nell’arte e nel cerimoniale tardoromani … 9

Andrei Timotin: Hiérarchies théologiques, hiérarchies physiques. Lectures médio-platoniciennes du Timée … 43

Chiara Ombretta Tommasi: Mithras between Isis and Osiris in Apuleius’ Metamorphoses: solar syncretism and ritual patterns towards a hierarchical ascent … 65

Anna Van den Kerchove: Dieu, monde et l’humain. Les hiérarchies dans les écrits hermétiques … 89

Giulia Sfameni Gasparro: Tra scrittura e rituale. Scrivere, dialogare, pregare: i tre aspetti dell’esperienza ermetica … 111

Jean-Daniel Dubois: La ritualité de l’ascension de l’âme selon le traité copte Zostrien … 141

Luciana Gabriela Soares Santoprete: L’Intellect, les intelligibles et l’ignorance: hiérarchie et polémique antignostique dans le Traité 32 [V 5] 1 – 3, 2 de Plotin … 157

Fabienne Jourdan: Une mystique de Numénius inspirant celle de Plotin ? Analyse du fragment 2 (des Places) du Περὶ τἀγαθοῦ … 195

Christoph Elsas: Iranische und griechische Verständnismöglichkeiten der Fragmente des Numenios von Apameia und der Chaldaeischen Orakel … 225

Helmut Seng: Ilias 14, 291 und die Chaldaeischen Orakel …251

Daniel Muhsal: Die spätantike Homer-Deutung im Kontext der neuplatonischen Timaios-Interpretation bei Proklos … 259

Miguel Herrero de Jáuregui: Riti neo-antichi: gli orfici dei neoplatonici e le loro uova …275

Rainer Thiel: Aufstieg der Seele und Theurgie bei Olympiodor …289

Mariangela Monaca: «Angeli, cosiddetti dèi, e demoni malvagi» nella visione terapeutica di Teodoreto di Cirro …303

Irmgard Männlein-Robert: Stimmen des Göttlichen: Die Orakeltexte der spätantiken Tübinger Theosophie im christlichen (Kon-)Text … 323

Caterina Schiariti: No Name and Every Name. Ralph Cudworth e la religione egizia. Fra influenze neoplatoniche e polemiche contemporanee … 337

Namensregister . . . 361

[1] Cfr. Chronique in RHR 2016.

Link

https://www.winter-verlag.de/en/detail/978-3-8253-7834-9/Tommasi_ua_Hg_Hierarchie_u_Ritual_Bibl_Chald_7_PDF/

Early philosophical ŪFISM

The Neoplatonic Thought of Ḥusayn Ibn Manṣūr al-Ḥallāğ

Saer El-Jaichi, New Jersey: Gorgias Press, 2018

Description

This study challenges the conventional image of the tenth-century Sufi mystic Al-Husayn Ibn Manṣūr al-Ḥallāğ (d. 929) as an anti-philosophical mystic. Unlike the predominantly theological or text-historical studies which constitute much of the scholarly literature on Ḥallāğ, this study is completely philosophical in nature, placing Ḥallāğ within the tradition of Graeco-Arabic philosophy and emphasizing, in a positive light, his continuity with the pagan Neoplatonism of Plotinus and Proclus. For anyone interested in the origins of philosophical thought in Ṣūfism, who wishes to understand the vast influence that Greek philosophy has had on the development of medieval Islamic mysticism in its formative period, this study will, therefore, be essential reading. Besides calling attention to several important aspects of Ḥallāğ’s thought that have been underemphasized or neglected altogether in previous studies, this one represents the first of its kind in the exploration of Ḥallāğ as a philosopher, that is, as an exponent of metaphysical and theological ideas. That Ḥallāğ was an astonishing and admirable mystic, a great literary talent and a superb Sufi poet, is undeniable. However, the extended answer, which is my thesis, argues that all of these other facets must be understood in terms of Ḥallāğ’s being as a philosopher, namely, as a thinker incorporating Neoplatonic modes of reasoning and argumentation as a result of his immersion in the Graeco-Arabic renaissance of the ninth and tenth centuries. Thus, rather than treating him as a mystic with no interest in philosophical matters, only driven by an irrational urge to experience a super-sensible reality, this study brings to the fore the Neoplatonic logic in Ḥallāğ’s thought, providing an analytical exposition of the philosophical reasoning and conceptualization underlying his Ṣūfism.

(Text from the publisher

Table of contents

Preface
Abbreviations and Transliteration
Introduction
Methodological considerations
The Arabic Neoplatonic Texts
Structure of the book
Chapter I. God’s Unknowability: Tanzīh as Neoplatonic Via Negativa
I.1 The theological debate in medieval Islam regarding the via negativa: a brief overview
I.2 The attributes of God as seen from Ḥallāğ’s perspective
I.3 The inadequacy of human language to express God
I.4 Ḥallāğ’s via negativa and the Neoplatonic account of God’s non-being
I.5 Final remarks
Chapter II. The Theophanic Creator-God: The Muʿill as One and Multiple
II.1 Causation as non-reciprocal dependence
II.2 Contemplation as the principal mode of creation
II.3 Participation as the principle of existence
II.4 Participation in Plotinus and the AP
II.5 Ḥallāğ’s concept the Muʿill and Neoplatonic Self-contemplation
II.5.1 God’s contemplative role in Ḥallāğ’s creation account
II.6 Is Ḥallāğ a pantheist?
II.7 Final remarks
Chapter III. The Experience of Divine Love, Creation and Cosmology
III.1 Context: The One as source and ultimate goal of all beings
III.2 The idea of “the Good”
III.3 The final cause in the Aristotelian context
III.4 God as a final cause in the AP and Ḥallāğ
III.5 Neoplatonic reversion and its repercussions in Ḥallāğ
III.6 Divine ʿIšq: the source, vehicle and goal of divine self-communication
III.6.1 Text in context: the faṣl fīʾl-ʿišq
III.6.2 God’s self-identical solitude
III.6.3 God’s eternal act of self-intellection as self-desire
III.6.4 God’s self-desire as a means of His self-communication
III.6.5 The procession of Intellect due to God’s radiation
III.7 Final remarks
Chapter IV. The Neoplatonic Role of the Primordial Muḥammad in Ḥallāğ’s Cosmology
IV.1 Emanation through the light of the lamp
IV.2 Muḥammad’s primordial participation in God’s nūr
IV.3 Muḥammad’s demiurgic role
IV.4 The archetypal ideal and final purpose of the cosmos
IV.5 Final remarks
Conclusion
Chapter I
Chapter II
Chapter III
Chapter IV
Bibliography
Index

Link

http://ww.gorgiaspress.com/early-philosophical-sufism

KU Leuven

Polemics, Rivalry and Networking in Greco-Roman Antiquity

Description and organization

Disagreement and scholarly dispute are essential to any intellectual development. This holds true for ancient cultures no less than for us today. Greek philosophy has been agonistic from long before the formal constitution of philosophical ‘schools’ in the Hellenistic age. In the classical period, Athens famously served as an intellectual battlefield between Socrates and the sophists, in which a full armory of eristic and elenctic strategies was developed. This confrontation was to become a paradigm for the opposition between rhetorical and philosophical models of education, from Plato and Isocrates to the Second Sophistic and beyond.

The Hellenistic age saw the rise of schools and other, often more informal types of network which committed its members to a core set of doctrines – not only in philosophy (Stoicism, Epicureanism, Skepticism), but also in medicine (dogmatists vs. empiricists), science (mathematical astronomy vs. more philosophical cosmologies), historiography (pragmatic vs. rhetorical and tragic approaches; pro-Roman vs. pro-Carthaginian accounts), grammar (allegoricists vs. literalists), rhetoric (asianism vs. atticism), poetry (epos vs. shorter types of poetry), and theology (traditionalist vs. more liberal approaches). An essential ingredient of this phenomenon is the development of stereotypic depictions of rival schools and fixed patterns of refutations. Many of these depictions and tropes survived the actual debates from which they emerged and the schools against which they were directed, as is apparent from the Platonic and Christian texts from late Antiquity.

In the Hellenistic period, we also witness the emergence of new intellectual centers, like Alexandria, and of increasingly text-based scholarly communities and networks. From the early imperial age onwards, authoritative texts became increasingly important vehicles of wisdom, and written commentaries gradually acquired a central place in philosophical, rhetorical and religious education. Both Christians and pagans adopted polemical strategies in distinguishing between orthodox and heterodox interpretations of their founding texts, thus leading to controversy between authors who often had much more in common than they were ready to admit. In this context, polemical strategies not only served to refute one’s opponents, but also contributed to establishing intra-school identity and intellectual alliances.

The aim of this conference is to study the role that polemical strategies and intellectual controversy have played in the establishment of ancient learned networks, such as philosophical and scientific schools, scholarly and religious communities, literary circles, etc., as well as in the dynamics of intellectual alliances, traditions, and ‘personal’ networks.

If you would like to participate, please register online before November 28, 2018.

Programme

Wednesday 12 December 2018 | Conference day 1 | Institute of Philosophy

14.30 – 15.00 Registration

15.00 – 15.15 Opening of the Conference Wim DECOCK | Director of Lectio

Session 1

15.15 – 15.45 Marco DONATO (Pisa & Paris), Polemics in the Pseudoplatonica: The Academy’s Agenda and the Renaissance of Socratic Dialogue

15.45 – 16.15 Wim NIJS (Leuven), Graeculus et Adsentor: Philodemus’ Defence of Epicurean Friendship and Frank Speech in Roman Society

16.15 – 16.45 Sharon WEISSER (Tel-Aviv), Plutarch Against Stoic Theology

16.45 – 17.15 Chiara MILITELLO (Catania), Replying to Stoics as the Basis of True Aristotelianism: the Significance of Polemics in Alexander of Aphrodisias’ Commentaries and Treatises

17.15 – 18.00 Coffee

18.00 – 19.00 Keynote Lecture 1

Irmgard MÄNNLEIN-ROBERT (Tübingen), Subtile Battles or Platonic Exegesis as Polemical Strategy in Porphyry

19.00 Reception | Raadzaal Institute of Philosophy | Kardinaal Mercierplein 2, Leuven

Thursday 13 December 2018 | Conference day 2 | Holland College

Session 2

09.00 – 09.30 András HANDL (Leuven), The Influence of Real-Life Encounters on the Treatment of Heterodox Groups in the Refutatio Omnium Haeresium

09.30 – 10.00 Benjamin DE VOS (Gent), The Homilistic Disputes Between Clement and Appion: the Art of Dissimulation and Irony in a Clash Between Judeo-Christianity and Paganism for the ‘True’ Paideia

10.00 – 10.30 Marina DÍAZ BOURGEAL (Madrid), “Oὐ λέξεων μόνον, ἠθῶν δέ”: Julian on the Christian Teachers and Hellenism

10.30 – 11.00 Coffee

11.00 – 12.00 Keynote Lecture 2

Peter GEMEINHARDT (Göttingen), “Against the Avarice of the Melitians and the Impiety of the Ariomanites!” Polemics and Networking in the 4th-Century Trinitarian Debates

12.00 – 13.30 Lunch

          Middaggesprek | Danny PRAET (Gent) & Jos VERHEYDEN (Leuven), Vurige tongen of te vuur en te zwaard? Het succes van het christendom in het Romeinse Rijk: spontaan of onder dwang

               Session 3

13.30 – 14.00 Bruno MARIEN (Leuven), The Recommendation Activity in Libanius’ Letters Seen Against the Background of Competing Personal Networks

14.00 – 14.30 Olivier DEMERRE (Gent), Philostratus’ Life of Hermogenes: Rhetorical Debates and Circles in the Lives of the Sophists

14.30 – 15.00 Han BALTUSSEN (Adelaide), Polemic, Personality and the Iamblichan Lineage in Eunapius’ VPS

15.00 – 15.30 Coffee

               Session 4

15.30 – 16.00 Eva FALASCHI (Pisa), It is not just a Question of Being the Best. Artistic Rivalry and Polemics Among Greek Artists as Seen in the Imperial Age

16.00 – 16.30 Tiberiu POPA (Indianapolis), Can Historians Handle the Truth?

17.00 – 18.00 Keynote Lecture 3

John MARINCOLA (Tallahassee), Polemic, Persona, and Persuasion

19.30 Conference Dinner | Faculty Club | Groot Begijnhof 14, Leuven

Friday 14 December 2018 | Conference day 3 | Holland College

Session 5

09.00 – 09.30 Irini FOTINI-VILTANIOTI (Leuven), Porphyry’s Solution to Plato’s and Aristotle’s Controversy on the Tripartition of the Soul in On the Powers of the Soul Fr. 253 Smith

09.30 – 10.00 Corentin TRESNIE (Brussels & Leuven), Se construire un maître à penser: les Vies de Plotin et Pythagore par Porphyre et Jamblique

10.00 – 11.00 Keynote Lecture 4

Pantelis GOLITSIS (Thessaloniki), Explicit and Implicit Polemics in Late Ancient Commentaries on Aristotle

11.00 – 11.30 Coffee

               Session 6

11.30 – 12.00 Thorsten FÖGEN (Durham), Wettbewerb, Kontroverse und Polemik in antiker Fachliteratur

12.00 – 12.30 Argyro LITHARI (Berlin), Platonic Teachings and Astronomers’ Hypotheses in Proclus’ Hypotyposis Astronomicarum Positionum: Between Opposition and Agreement

12.30 – 13.30 Lunch

13.30 – 14.30 Keynote Lecture 5

Philip VAN DER EIJK (Berlin), Polemics and Rivalry in the Ancient Medical Tradition

14.30 – 15.00 Coffee

               Session 7

15.00 – 15.30 Ute TISCHER (Leipzig), Comparison and Competition: ‘Cicero’, ‘Virgil’, and the Authority of the Interpreter

15.30 – 16.00 Josh SMITH (Baltimore), (Mis)reading the Poet: A Networking Strategy in Ancient Criticism

16.00 Plenary discussion & Conclusion

Contact

For more information, please contact lectio@kuleuven.be

(Text by the organizers)

Link

https://agenda.kuleuven.be/en/content/8th-international-lectio-conference-polemics-rivalry-and-networking-greco-roman-antiquity

Université de Poitiers

Homère et les philosophes

 

Description et organisation

APPEL À COMMUNICATION

Le laboratoire « Métaphysique allemande et philosophie pratique » (MAPP) de l’université de Poitiers organise un colloque international consacré à la réception des œuvres d’Homère et aux usages des thèmes homériques dans l’histoire de la philosophie. Ce colloque, intitulé « Homère et les philosophes », souhaite s’intéresser à la manière dont les philosophes se sont appropriés l’œuvre d’Homère, aussi bien dans l’Antiquité que durant la période moderne et contemporaine. Il s’agira de comprendre comment cette œuvre a pu nourrir la réflexion philosophique mais aussi comment elle peut encore continuer à l’inspirer. Le colloque se déroulera à Poitiers les 20, 21 et 22 mars 2019.

ARGUMENTAIRE

Les philosophes ont toujours été intéressés par les textes homériques ainsi que par le personnage même d’Homère. Les Anciens se sont ainsi interrogés dès l’origine sur la portée de ces textes, et sur l’usage qui pouvait en être fait. Mais ils ont voulu en dégager le sens en suivant des stratégies de lecture différentes. Certains ont cherché à distinguer (dans ces textes comme dans les mythes de manière plus générale) les faits qui semblent véridiques de ceux qui paraissent invraisemblables (c’est l’orientation adoptée par de nombreux historiens comme Polybe, Diodore de Sicile, Strabon ou Pausanias). Tout en se voyant reconnaître une part de vérité, les récits étaient ainsi épurés de leur contenu fictif. D’autres ont essayé de proposer une lecture allégorique des textes homériques, en cherchant un sens caché derrière leur apparence irrationnelle ou même révoltante. Pour ces auteurs, les puissances divines symbolisaient alors des éléments, certains personnages figuraient des organes du corps humain, des fonctions physiologiques, ou même des vertus. Dans des commentaires philosophiques comme ceux des néoplatoniciens, ces puissances et ces personnages sont considérés comme des représentations de réalités intelligibles (comme c’est le cas chez Porphyre, par exemple, dans L’Antre des nymphes, ou encore chez Proclus).

D’un côté, les textes d’Homère font donc l’objet de critiques, plus ou moins sévères, à l’égard de leur valeur de vérité ou de leur portée éthique. Mais d’un autre côté, ils font l’objet d’un usage original et d’une réappropriation à l’intérieur d’une réflexion plus générale. Cette ambivalence traverse toute l’histoire de la réflexion sur les textes homériques : faut-il se défier de leur contenu, faut-il refuser d’en faire un modèle éthique ou esthétique, ou bien peut-on y puiser les éléments d’une vision du monde que le philosophe appelle de ses vœux ? C’est bien un tel débat que l’on retrouve au XVIIème et au XVIIIème siècles en Europe lorsque se pose notamment la question de la valeur esthétique et exemplaire des œuvres d’Homère (il suffit de rappeler ici la fameuse querelle d’Homère qui oppose en France Madame Dacier à Antoine Houdar de la Motte). Bien entendu, la philosophie prend toute sa part dans ce débat, comme en témoignent les interventions de Voltaire dans l’Essai sur la poésie épique ou de Rousseau dans l’Essai sur l’origine des langues. Mais sa place est tout aussi décisive dans un autre débat qui surgit cette fois au tournant du XVIIIème et du XIXème siècles. La science philologique naissante fait alors d’Homère un enjeu essentiel pour tester ses méthodes et ses théories. Et l’on sait combien les auteurs allemands, Nietzsche en particulier, se montrent intéressés et critiques à la fois envers ces dernières.

L’objet de ce colloque est donc d’étudier ces différentes lectures que les textes homériques ont suscitées au sein de l’histoire de la philosophie. Cette question a rarement été traitée. Les travaux sur la réception d’Homère ont plutôt relevé, jusqu’ici, du champ des études littéraires ou artistiques. Il s’agira donc de proposer une approche nouvelle, en s’interrogeant ici sur la réception d’Homère dans le domaine particulier de la philosophie, aussi bien ancienne que classique ou contemporaine, mais aussi de proposer le premier travail d’ensemble consacré aux rapports entre Homère et la philosophie.

Mais les lectures philosophiques, les usages et les interprétations d’Homère, posent à la philosophie une autre question : comment s’empare-t-elle de textes qui ne sont pas de nature philosophique pour nourrir sa propre démarche ? Par quelles voies la philosophie peut-elle se nourrir de ce qui n’est pas elle (et que signifie, pour elle, interpréter ces textes) ? Autrement dit, comment peut-on philosopher à partir d’Homère (et avec Homère) ? Ce colloque voudra donc chercher quelle philosophie peut encore surgir des textes homériques, et peut-être même dans quelle mesure Homère est philosophe.

 

Les propositions d’interventions devront se répartir selon les trois axes de recherche suivants :

1/ lectures anciennes d’Homère,

2/ lectures modernes et contemporaines,

3/ Homère philosophe ?

CALENDRIER

Les propositions de communication, comprises entre 400 et 500 mots, seront assorties d’un bref CV de leur auteur et devront être envoyées à sylvain.roux@univ-poitiers.fr, avant le 31 décembre 2018. Les réponses du comité scientifique seront communiquées le 1er février 2019.

Langues du colloque : français, anglais

Programme

Jeudi 21 mars 2019

9 h 30-12 h 15 : Homère dans la philosophie antique

9 h 00 : Accueil des participants et ouverture du colloque

9 h 30-10 h 10 : David Bouvier (Université de Lausanne) : « Xénophane vs Homère : rupture ou continuité ? »

10 h 20-11 h 00 :  Sylvain Roux (Université de Poitiers) : « Ulysse et les tyrans. Sens d’une figure homérique chez Platon »

11 h 25-12 h 05 : Suzanne Husson (Université de Paris IV – Sorbonne) : « De l’éthique à la théologie. L’interprétation d’Homère d’Antisthène aux stoïciens »

14 h 30-17 h 35 : Homère dans l’Antiquité tardive

14 h-14 h 40 : Fabienne Jourdan (CNRS – Paris) : « Une exégèse de l’Antre des nymphes au service d’une interprétation du mythe d’Er — Numénius, fr. 30-35 des Places

14 h 50-15 h 30 : José María Zamora Calvo (Université Autonome de Madrid) : « L’âme et son eidôlon dans l’Hadès : deux lectures néoplatoniciennes divergentes ? »

15 h 55-16 h 35 : Philippe Hoffmann (EPHE – Paris) : « Proclus et Homère »

16 h 45-17 h 25 :  Sophie Van der Meeren (Université de Rennes 2) : « Poèmes homériques et centralité du nostos dans la Consolation de Philosophie de Boèce »

Vendredi 22 mars 2019

9 h 30-12 h 15 : Homère dans la philosophie moderne

9 h 30-10 h 10 : Sylvia Giocanti (Université de Toulouse – Jean Jaurès) : « La place d’Homère dans les Essais de Montaigne »

10 h 20-11 h 00 :  Adrian Mihai (University of Cambridge) : « “La découverte du vrai Homère” par Giambattista Vico ».

11 h 25-12 h 05 : Victor Béguin (Université de Poitiers) : « Situation d’Homère dans la philosophie hégélienne de l’art »

14 h 00-17 h 35 :  Homère dans la pensée allemande contemporaine

14 h-14 h 40 : Céline Denat (Université de Reims Champagne – Ardenne) : « La référence à Homère dans la philosophie de Nietzsche »

14 h 50-15 h 30 : Alain Petit (Université de Clermont Auvergne) : « Le monde homérique des dieux de Walter F. Otto »

15 h 55-16 h 35 : Fanny Valeyre (Sorbonne-Université) : « Alêtheia et origine. La présence d’Homère dans l’œuvre de Heidegger »

16 h 45 – 17 h 25 : Alexis Cukier (Université de Poitiers) : « Ulysse à l’école de Francfort. À propos de la lecture d’Homère dans La dialectique de la raison d’Adorno et Horkheimer »

Contact:

sylvain.roux@univ-poitiers.fr

(Texte des organisateurs)

Lienhttps://philo.labo.univ-poitiers.fr/colloque-international-homere-et-les-philosophes-21-et-22-mars-2019-organisation-sylvain-roux/